mercoledì 04 dicembre 2019 ore 21.00
Reggio Calabria
Teatro Francesco Cilea
Scena Nuda
Festival Miti Contemporanei
Prima regionale
La Tempesta
di William Shakespeare
traduzione
Gianni Garrera
adattamento e regia
Luca De Fusco
con Eros Pagni,
Gaia Aprea, Alessandro Balletta, Silvia Biancalana, Paolo Cresta, Gennaro Di Biase, Gianluca Musiu,
Alessandra Pacifico Griffini, Alfonso Postiglione, Carlo Sciaccaluga, Francesco Scolaro, Paolo Serra, Enzo Turrin
scene e costumi
Marta Crisolini Malatesta
disegno luci
Gigi Saccomandi
musiche originali
Ran Bagno
installazioni video
Alessandro Papa
movimenti coreografici
Emio Greco e Pieter C. Scholten
adattamento vocale
Ciro Cascino
produzione
Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova,
Fondazione Campania dei Festival–Napoli Teatro Festival Italia
«Cosa è questa “tempesta” che Prospero scatena e interrompe a suo piacimento, e che non causa danno alcuno? Si tratta evidentemente di une tempête sous un crâne, come direbbe Victor Hugo – quella di Prospero, un’opera di pura (o impura) immaginazione, la stessa opera teatrale cui noi assistiamo. Essa ha solo un effetto, quello di condurre tutti i nemici di Prospero sotto la sua ferula, nell’unico posto dove tutti i suoi desideri sono immediatamente appagati, la sua isola, il suo universo, quello della creazione letteraria. È ciò che ogni scrittore può fare a volontà – trasformare i propri nemici in personaggi della propria opera letteraria, dove può castigarli come meglio crede.
La natura immaginaria della vendetta di Prospero appare con evidenza alla fine dell’opera, nell’assenza stessa di una conclusione. Antonio non si umilia davanti al fratello; la vendetta letteraria di Prospero si dissolve in fumo». (René Girard, Shakespeare. Il teatro dell’invidia, Milano, Adelphi, 1998). Eros Pagni sarà quindi un mago chiuso nel suo luogo di studio e riflessione che si trasfigura con giochi di allucinazioni creando un’isola che non c’è. Tutto è nella testa del mago, compresi Ariel e Calibano, che divengono in questa lettura una sorta di Jekyll e Hyde.
Ecco perché la scena della Tempesta è una citazione della biblioteca mediatica del protagonista, ecco perché i suoi avversari si presentano con abiti delle più svariate epoche, essendo nient’altro che citazioni della cultura occidentale, l’unica esperienza che questo intellettuale agorafobico abbia avuto nella sua vita. Dopo aver pensato questo personaggio di grande cultura, di grande capacità immaginativa e che mi figuro da sempre immerso nei suoi libri, mi sono reso conto che il mio Prospero altri non era che mio padre, Renato De Fusco, emerito storico dell’architettura che, dal chiuso della sua biblioteca, ha raccontato, in decine di opere, edifici in gran parte dei quali non è mai stato, ma che ha avuto la capacità visionaria d’immaginare. È per questo che gli dedico questa mia regia in occasione dei suoi novant’anni.
Luca De Fusco
Teatro Francesco Cilea
Corso Giuseppe Garibaldi
89125 Reggio Calabria
Con liveticket i possessori del BONUS CULTURA, possono acquistare i biglietti scegliendo la tariffa riservata 18app e Carta Docente