Il lavoro parte da un’analisi specifica del testo “Le Baccanti” di Euripide; estrapolando la sfera corale della tragedia. L’opera narra il ritorno di Dioniso, dio dell’estasi, in una Grecia irrispettosa nei confronti della sua essenza divina. La vendetta è alle porte ed è diramata lungo lo svolgersi degli avvenimenti: capro espiatorio di questo riscatto sono le donne tebane, vittime e poi carnefici, giostrate dai disegni del Dio vendicatore. Un gruppo di donne, le baccanti del Citerone, vengono identificate da due interpreti, sintesi del coro greco. Il progetto intende rappresentare l’origine della tragedia greca: il Ditirambo, un canto pregno di poesia e danza.
Questo è l’inizio, questo è il prologo del teatro occidentale; la coreografia vuole essere un canto corporeo in onore di Dioniso.