Il tono volutamente apatico non inganni: ci sarà da sconquassarsi dalle risate. Sul palco, un autore meneghino giovane, di età e anche di humor. La sua comicità unica, sospirata e sospirosa, ha incantato i giudici di Italia’s Got Talent. Una carriera fresca fresca e già costellata di premi e riconoscimenti. Amedeo Abbate abbatte -il gioco di parole è d’obbligo- gli schemi della stand-up. Invece dei toni agitati, se non arrabbiati, che la caratterizzano, adotta uno stile placido, cantilenante, flemmatico con cui inganna il pubblico, per coglierlo poi di sorpresa con le sue frecc(iat)e appuntite.
“Esploratore del mondo non-sense, fine autore, propone una comicità ermetica ai limiti della comprensione umana, mentre più apprezzato dalla vegetazione caraibica. Amedeo Abbate poteva fare il trendsetter, invece ha deciso di condividere la propria virilità sul palco. Da quando fa “Stand Up Comedy” va dallo psicologo. Non si droga perché è povero. Lotta per i diritti di tutti. Soprattutto per il diritto dei ciechi gay che vogliono scopare in una dark room senza subire pregiudizi. Se fosse un porno, sarebbe sicuramente la pubblicità del Vagisil”.
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