Una piccola discarica metropolitana, un’ordinaria oasi di immondizia. Un fusto di petrolio arrugginito pieno di spazzatura, una grande busta nera, un cumulo di macerie, il telaio di una porta finestra, forse il resto di una casa, di una chiesa o solo un rifiuto ingombrante. Un uomo e una donna vivono lì. I due covano un sogno: ricercare tra la “munnezza” del mondo l’acqua primordiale, la luce originaria, la sacralità dell’inizio.