THEMA - OMAGGIO A BERIO
di Sara Lupoli
produzione Artgarage
NOTE DI REGIA
Come ricreare uno spazio che ci spinga fino alla soglia del mistero? Come cogliere un’antica visione sinestetica del mondo? Ri-abitare l’Universo Berio e reinterpretarlo in chiave di partitura coreografica, significa immergersi in un paesaggio mistico e onirico e mettere al centro della ricerca la mutevolezza della forma e la matrice sinestetica dei fenomeni artistici. Il progetto THEMA • Omaggio a Berio si focalizza sulla ricerca fisica che deriva dall’analisi musicale dell’ opera del compositore Luciano Berio, partendo dalle opere da lui create alla fine degli anni 50’, presso lo Studio di Fonologia Musicale di Milano. In particolare, questo lavoro contempla una matrice drammaturgica derivante dal tessuto sonoro delle opere THEMA - omaggio a Joyce, Visage e Sequenza III, in cui l’autore sviluppa una sperimentazione di fusione, distorsione, sovrapposizione e metamorfosi di diversi linguaggi sonori a partire dalla voce e dalla ri-lettura dell’undicesimo capitolo dell’Ulisse di James Joyce, Sirens. Interessato soprattutto alla relazione tra suono e significato, Berio enfatizza la natura polifonica del testo e la rielabora a partire dalla sua struttura di fuga per canonem: tagli, giustapposizioni, rallentamenti, onomatopee, ripetizioni, sono solo alcuni degli aspetti caratteristici del tipo di sperimentazione da lui condotta. Il lavoro coreografico che ne consegue, se da un lato vuole sottolineare alcuni aspetti narrativi del capolavoro di Joyce, in particolare le due figure delle bariste-sirene del bar Ormond di Dublino, dall’altro propone un organismo compositivo astratto e articolato, che parte dalla ricerca grafica e materica di corpi indissolubilmente agganciati e incapaci di funzionare organicamente per se stessi. Due corpi che si riconoscono come uno nel modo di percepire la realtà e nella volontà di decifrarla in nome di una complementarietà che non diventa mai ossessiva. Una vera e propria fusione emerge lentamente alla vista di chi guarda, muta nella forma e nello spazio aprendo nuove vie di conoscenza dell’altro e di sé.
A SEGUIRE
LANIAKEA
regia e coreografie Elisa Pagani
musiche originali Serena Dibiase
danzano Roberto Cherubini, Valentina Foschi e Ilaria Ignesti
costumi Lucia Scarlato
produzione Compagnia DNA
NOTE DI REGIA
Laniakea in lingua hawaiana significa cielo incommensurabile ed è un super ammasso di galassie di cui la parte la Via Lattea. In un tentativo perpetuo di creare uno spazio tra i corpi e di luoghi comprendiamo che il pieno a cui aneliamo non è delle cose, ma del tempo. Si vuole ripulire e accudire il seme che ha dato vita delle cose dell’esistenza, per trattenerne solo il potenziale di gestazione e nuova nascita, per arrivare al punto senza dimensioni che è l’origine, il senso, la genesi. Lo smarrimento è consapevole, voluto e ricercato. Lo svuotamento è creazione di vuoto nello spazio nel mezzo in cui ritrovarsi, osservarsi e riconoscersi. Un possibile disegno del destino dell’uomo, dell’umano, in un racconto stratificato tra lotta sociale ed iperbolico istinto alla continuazione non solo della vita, ma del pianeta stesso. Ci si perde consapevolmente in riflessioni quasi metafisiche che però muovono attorno alla pura accettazione della precaria natura delle cose e della loro effimera bellezza.