Avventure, duelli, creature mostruose, donne fatali, viaggi all'inferno, un mix irresistibile di colpi di scena ed effetti speciali: non è la trama del nuovo film targato Marvel, ma quella del romanzo cavalleresco GUERRÌN MESCHINO scritto più di sei secoli fa.
Il protagonista è Guerrino, un Capitan America o un Superman ante-litteram, detto il Meschino (lo... sfigato), eroe umano e fragile in cerca della propria identità e del proprio posto nel mondo.
Per farlo, si troverà costretto a vagare fino agli angoli più remoti del globo, affrontare mostri e sibille tentatrici, battaglie sanguinose e – per non farsi mancare niente - un viaggetto nell'al di là. Un campione dell'immaginario popolare la cui fama è diventata proverbiale, un trionfo radicale tra i suoi contemporanei paragonabile solo a quello della Commedia di Dante, un successo “di botteghino” senza precedenti.
Lo spettacolo che ne ha tratto Alessandro Ciacci (“attore, drammaturgo e prestigiatore della lingua italiana”, tra i più originali talenti in circolazione della nuova comicità) esalta a pieno la potenza evocativa e avvincente del libro, trasponendo il tutto alla sensibilità e al gusto dello spettatore di oggi. Il risultato finale è un one man show unico, un gioco teatrale caleidoscopico ed esilarante, una giostra verbale all'insegna delle invenzioni interpretative più sorprendenti, una sarabanda raffinata ma popolaresca che unisce il performer (solo sul palco, ma che non rinuncerà a scendere in platea improvvisando) e gli spettatori in un divertimento comune