giovedì 7 luglio 2022 ore 21.30
Brescia (BS)
Teatro Romano
Jazz on the Road 2022
EDIZIONE XIX
Brescia | Gussago | Padenghes S.G.
Alex Sipiagin | All Star Band
Alex Sipiagin, tromba
Seamus Blake, sax tenore
Antonio Faraò, pianoforte
Doug Weiss, contrabbasso
Jeff Ballard, batteria
Questo quintetto prodotto da Rat Pack Music che si esibirà in anteprima assoluta al Festival Jazz On The Road, nasce su idea del Grande trombettista Alex Sipiagin che, per l’occasione ha voluto riunire il Gotha del Jazz mondiale di nuova generazione: al sassofono Seamus Blake, con il quale collabora da diversi anni nel quintetto Opus Five e nella Mingus Big Band e Dinasty, Antonio Faraò, uno dei più interessanti pianisti italiani, Doug Weiss al contrabbasso e lo straordinario batterista Jeff Ballard .
Il repertorio di questa All Star Band sarà costituito da composizioni originali scritte appositamente dal leader e da Seamus Blake, in uno stile di Modern Jazz newyorkese, cioè l’evoluzione degli stili classici della musica afroamericana, senza tralasciare lo swing e l’interplay. La Musica di quresto strordinario quintetto sarà certamente in grado di soddisfare i palati più fini e moderni, senza tralasciare coloro che si sentono più legati alla tradizione.
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Alex Sipiagin
fa parte a pieno diritto della stretta cerchia dei JAZZ WORLD TOP PLAYERS, avendo inciso in maniera significativa sulla storia del jazz contemporaneo attraverso album e live performance con i migliori musicisti del momento. Tra i tanti citiamo Gil Evans Band, Gil Goldstein Orchestra, George Gruntz Band, Bob Moses Band, Mingus Big Band, Mingus Dinasty, Mingus Orchestra, Dave Holland Group, Michael Brecker Quintet and Sextet, Dave Sanborn, Antonio Sanchez, Gonzalo Rubalcaba, facendo tour mondiali ed affermandosi come virtuoso del suo strumento. Ha anche all’attivo escursioni nel mondo del pop con artisti come Eric Clapton, Dr John, Aaron Neville, Elvis Costello ed il leggendario produttore Phil Ramone con cui ha vinto numerosi Grammy’s. Ci aspetta quindi un concerto con forte tensione swing con i ritmi della grande mela, un mix tra le culture e l’eccellenza artistica creata con le riletture contemporanee della tradizione afroamericana.
Seamus Blake
Nato a Londra e cresciuto a Vancouver in Canada, Seamus Blake è da qualche anno uno dei sassofonisti che più si sono distinti sulla scena musicale di New York. Iniziati gli studi musicali con il violino all’età di nove anni Seamus Blake si avvicina in seguito al sassofono suonando il contralto nell’orchestra del suo liceo. Passato al tenore, frequenta successivamente il Berklee College di Boston, entrando in contatto con molti grandi musicisti. Dopo il trasferimento a New York all’inizio degli anni ’90, Blake inizia a suonare e incidere con Victor Lewis, Billy Drummond, Darrell Grant, Kevin Hays, Bill Stewart e Dave Kikoski, formando anche dei propri gruppi con cui incide a suo nome albums come "The Call", "Four Track Mind" e "Stranger Things Have Happened". Seamus Blake ha inoltre collaborato regolarmente con il gruppo di John Scofield e la Mingus Big Band, oltre che con Conrad Herwig, Alex Sipiagin, Dave Douglas e Wycliffe Gordon. Ha recentemente inciso a proprio nome per la Criss Cross l’album "Echonomics", e con il gruppo “Bloomdaddies”, cui prendono parte Chris Cheek e Jorge Rossy ha pubblicato per la Fresh Sound Records. Di particolare rilievo è anche il quartetto “Sangha”, un collettivo in cui Blake è accanto a Kevin Hays, Larry Grenadier e Bill Stewart. Seamus Blake è un musicista ricco di brillanti idee, aperto e molteplici influenze contemporanee ma con forti radici nella storia del jazz, in possesso di un’eccellente tecnica e di un suono carismatico. La sua classe di grande improvvisatore ha ottenuto un importante riconoscimento nel 2002, anno in cui Blake ha vinto il prestigioso Thelonious Monk Award come migliore sassofonista, premio assegnatogli da una giuria comprendente Wayne Shorter, George Coleman e Joshua Redman.
Antonio Faraò
Autentica punta di diamante del panorama jazz internazionale, pianista ammirato da Herbie Hancock, ha suonato con i più prestigiosi artisti (Joe Lovano, Didier Lockwood, Miroslav Vitous, Jack Dejohnette, Chris Potter, Benny Golson, Ivan Lins…).. Antonio Faraò è da mettere senza dubbio fra i musicisti europei che hanno raggiunto uno standard espressivo al livello degli americani. Il suo stile è inconfondibile : una brillantezza tecnica con un impetuosa carica emotiva, una notevole vena compositiva e un travolgente senso ritmico. Nel 1998 riceve il più prestigioso dei riconoscimenti: il primo premio al "Concorso Internazionale Piano Jazz Martial Solal", indetto dalla Città di Parigi. Un evento che ha lanciato Faraò ancora più intensamente nei circuiti europei della musica contemporanea, e lo ha portato ad incidere, dopo alcuni dischi prodotti in Italia, vari album da leader per l'importante etichetta tedesca Enja Records come "Black Inside" nel 1998 con Jeff “Tain” Watts e Ira Coleman o "Thorn", nel 2001, in cui Faraò è accompagnato da Jack DeJohnette, Chris Potter e Drew Gress. Antonio Faraò è stato invitato diverse volte da Herbie Hancock per partecipare all’ International Jazz Day evento mondiale del jazz organizzato dall’Unesco e dalle Nazioni Unite assieme a Brandford Marsalis, Kurt Elling, Wayne Shorter, Marcus Miller, Al Jarreau…e molti altri. Nel suo ultimo album Eklektik (Warner Music) invita diversi artisti di fama mondiale come Snoop Dogg, Marcus Miller, Bireli Lagrène e molti altri “Non mi capita spesso di essere sorpreso da registrazioni di musicisti, come lo sono stato quando per la prima volta ascoltai uno degli ultimi CD di Antonio Faraò. Ciò che mi ha colpito è stata la sensazione che ho sentito dentro di me. C'è talmente tanto calore, convinzione e grinta nel suo modo di suonare. Mi ha immediatamente attratto la sua concezione armonica, la gioia dei suoi ritmi e il suo senso di swing, la grazia e il cando re delle sue linee melodiche improvvisate. Antonio non è solo un ottimo pianista, è un grande”. Herbie Hancock.
Doug Weiis
Nato a Chicago nel 1965, stimolato dall'ambiente familiare inizia a suonare il piano all'età di cinque anni, passando al contrabbasso all'età di dieci anni. Durante la sua formazione ha modo di suonare con la Chicago Youth Symphony Orchestra, e di iniziare a suonare nelle sue prime scritture di jazz con il chitarrista Fareed Haque. Nel 1983 studia con Todd Coolman nell'ambito del Jazz Studies Program presso il William Patterson College, e nel 1985 riceve la Milt Hinton Scholarship, che gli consente di studiare privatamente con Rufus Reid. Doug Weiss è da qualche anno uno dei più apprezzati e richiesti giovani contrabbassisti, e ha collaborato e inciso tra gli altri con Toshiko Akiyoshi, Mose Allison, Marc Copland, Kenny Drew Jr, Al Foster, Billy Hart, Fred Hersch, Clifford Jordan, Lee Konitz e Joe Williams.
Jeff Ballard
Nato a cresciuto a Santa Cruz (California), incontra la musica grazie ai dischi del padre, batterista ai tempi della leva, appassionato di jazz e della big band di Count Basie, di Oscar Peterson, di Duke Ellington e della musica brasiliana di Sergio Mendes. Prende le prime lezioni di batteria a quattordici anni e prima di finire la high school suona già nella big band del Cabrillo College, dove poi studierà teoria musicale con il trombettista Ray Brown. Nello stesso periodo fa le prime esperienze anche in altri formazioni dell’area, avvicinandosi a stili musicali diversi e suonando spesso con i fratelli Grenadier (Phil, Steve e il contrabbassista Larry, conosciuto in un camp di Jamey Aebersold), col sassofonista Harvey Wainapel e il pianista Smith Dobson[1].
Trasferitosi nel 1986 a San Francisco, nel 1988 entra nell’orchestra di Ray Charles, con cui gira il mondo in lunghe tournée di otto mesi all’anno[2]. Dopo tre anni chiude l’esperienza per stabilirsi a New York, dove incontra e suona con alcuni dei migliori jazzisti della sua generazione, tra cui Kurt Rosenwinkel, Mark Turner, Brad Mehldau, Avishai Cohen, Guillermo Klein, Larry Grenadier e Ben Allison[3].
Nel 1999 inizia una collaborazione col pianista Chick Corea, suonando per sei anni nel sestetto Origin, con cui registra anche un disco con la London Symphony Orchestra[4], e nel New Trio, dove è affiancato dal contrabbassista Avishai Cohen. Nella sua carriera ha suonato e registrato, tra gli altri, con Eddie Harris, Bobby Hutcherson, Buddy Montgomery, Lou Donaldson, Maria Schneider, Diane Schuur, Mike Stern, Danilo Perez, Gary Burton, Pat Metheny, Joshua Redman, Enrico Rava, Stefano Bollani, Stefano Di Battista. Attualmente suona nel Brad Mehldau Trio (dal 2004), nel SFJazzCollective[5], ed è co-leader, con Larry Grenadier e col sassofonista Mark Turner, del collettivo FLY. Nel trio a suo nome suonano il chitarrista Lionel Loueke e il sassofonista Miguel Zenon.
Biglietti
Ingresso unico intero 25,00 € + 2,50 € diritto di prevendita
Ingresso unico ridotto 15,00 € + 1,50 € diritto di prevendita (Associati Jazz on the road | under 20 | allievi corsi derMast | Studenti Conservatorio)
Ingresso abbonamento intero 4 spettacoli 70,00 € + 7,00 € diritto di prevendita
Ingresso abbonamento ridotto 4 spettacoli 50,00 € + 5,00 € diritto di prevendita (Associati Jazz on the road | under 20 | allievi corsi derMast | Studenti Conservatorio)
TEATRO ROMANO
via dei Musei, 55
25121 Brescia
> In caso di pioggia Auditorium Santa Giulia
Con liveticket i possessori del BONUS CULTURA, possono acquistare i biglietti scegliendo la tariffa riservata 18app e Carta Docente
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