da martedi 11 a sabato 15 febbraio 2020 ore 21.00
domenica 16 febbraio 2020 ore 17.45
TeatroBasilica
Roma
DIMMI TIRESIA
di e regia Luisa Stagni
coreografia Luca Piomponi
costumi Marina Sciarelli Genovese
direzione Aurelio Gatti
foto Edoardo Boccali
con
Luisa STAGNI
Luca PIOMPONI
Lucrezia SERAFINI
Ensemble vocale "L'Ottava giusta"
Alessandra CORSO
Laura FELICE
Marina MADEDDU
Carla TAVARES
Composizioni vocli Arman AZEMOON
Produzione Mda Danza
in coproduzione OperaDecima / Teatri di Pietra/ Festival Intern.Teatro Romano Volterra
nell'ambito del progetto speciale
PRIMIGENIE TRASFORMAZIONI / MiBAC
Dimmi Tiresia, scrittura teatrale inedita di Luisa Stagni (attrice, regista e drammaturga) nasce nel 2015, come una lirica dell’ascolto: l’autrice, resa cieca dalla malattia, approfondisce e concentra la sua ricerca sulla percezione, sensoriale e relazionale, come metodo e formazione dell’attore.
Dopo CieKaPuk e Via Calafrutti 30, con Dimmi Tiresia la cecità non è più uno status di menomazione, ma la condizione - quasi necessaria – per la conoscenza.
La leggenda dell’indovino suo malgrado, che si trasformò in donna per poi, passati sette anni, tornare nuovamente ad essere uomo e poi, per un parere non gradito a Hera fu accecato (altri attribuiscono il fatto ad Atena) e in parte compensato da Zeus con la preveggenza e il dono di vivere sette generazioni, è la narrazione antica, il tramite necessario per irrompere nel contemporaneo.
Quel Tiresia del mito, interpellato da re ed eroi, da tutti chiamato per rispondere su un futuro da ogn’uno disatteso, testimone di vicende tanto sconvolgenti quanto prevedibili e preannunciate, l’uomo stremato dall’insistente domanda : dimmi Tiresia, dimmi… forse – oggi - non serve più.
La contemporaneità è diventata il luogo dell’astratto, dell’immediato scisso da ogni legame con se stessi e con la comunità, distante tanto da un passato condiviso come da un futuro. Il naturale fondamento dell’umanità – la relazione – muore per l’indifferenza di scelte e visioni. Il futuro diviene pura espressione verbale mentre – per esistere – esigerebbe un presente nella sua piena vitalità emotiva e razionale. L’assenza di futuro è il nichilismo dell’assoluto presente. Con la resa di ogni desiderio, quesito, aspirazione ad un presente onnivoro e consumato, il futuro è divorato e Tiresia definitivamente silenziato.
Questi e altri pensieri attraversano il nostro Tiresia, un omino in nero, quasi un Charlot, incastonato in un vecchio coro ligneo. Ai lati una donna e un uomo, giovani, quasi novizi di un rito arcaico, danzano quella giovinezza ambivalente di un Tiresia ancora vedente… eppoi il coro testimone, umanità questuante… tutto questo per una messinscena in teatrodanza.
“Dimmi Tiresia” partecipa come testo nel 2017 a “OPRA PRIMA”, rassegna curata da Alma Daddario, dedicata alla presentazione di scritture teatrali inedite (Villa di Livia a Roma). Nel 2018 il progetto viene accolto da MDA Produzioni : dopo una serie di attività laboratoriali e seminariali sulla percezione sensoriale condotti da Luisa Stagni ,viene realizzato il primo studio, presentato all’Antiquarium di Malborghetto (Teatri di Pietra), all’Acropoli di Selinunte (Le Forme di Telesis) e al Museo Guarnacci di Volterra (Festival InternazionaleTeatro Romano Volterra).
Con liveticket i possessori del BONUS CULTURA, possono acquistare i biglietti scegliendo la tariffa riservata 18app e Carta Docente
TeatroBasilica
Piazza di Porta San Giovanni
00185 Roma
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Tel +39 392 976 8