domenica 07 luglio 2019 ore 20.00
Brescia
Piazza Tebaldo Brusato
(in caso di pioggia Auditorium San Barnaba)
Fred Hersch solo
apertura di
Simone Bigioli 4et
Tutte le sere del Festival, a partire dalle ore 20,00, nell’Arena Jazzontheroad, sarà possibile ascoltare un ottimo concerto NEW WAY, dedicato ai giovani talenti, cenando con squisiti panini gourmet e bevendo l’ottima birra Curtense, in attesa del concerto “Big” in programma.
Questa sera, alle ore 20,00, il gruppo New WAY di apertura sarà:
SIMONE BIGIOLI 4et “L’inutile Precauzione”
Simone Bigioli - Pianoforte
Massimo Pietta - Tromba
Gabriele Guerreschi - Contrabbasso & Basso Elettrico
Michele Zuccarelli – Batteria
Il rapporto tra Jazz e Musica Classica rimane uno dei temi più dibattuti tra storici, critici ed appassionati. Si tratta di una relazione complessa, una sorta di incontro-scontro tra culture che si nutre tanto di differenze quanto di scambi autentici e creativi.
Sin dal primo ‘900 anche il mondo operistico a New Orleans era diffuso e conosciuto tra i primi musicisti di Jazz, che spesso avevano una formazione classica. Jazz ed Opera sono quindi legati da quel sottile filo fatto di storia e di cultura, di migrazioni e di linguaggi che hanno unito i continenti ben prima che il Jazz fosse identificato come un genere a sè stante.
Di certo esistono delle difficoltà a conciliare linguaggi di provenienza storica così diversa, ma esistono anche molti elementi compatibili che consentono una feconda mescolanza di idee.
“L’Inutile Precauzione” è una rielaborazione in 5 movimenti per quartetto jazz di parte del materiale motivico, ritmico ed armonico del “Barbiere di Siviglia”, opera buffa in due atti, eseguita per la prima volta il 20 febbraio 1816 con il titolo di “Almaviva, o sia l’inutile precauzione”.
Alle ore 21,30 ci si sposta sul palco centrale per ascoltare il Big della serata:
FRED HERSCH solo
FRED HERSCH - piano
Straordinario pianista, Fred Hersch è una forza creativa pervasivamente influente che ha plasmato il corso della musica per oltre trent'anni come improvvisatore, compositore, educatore, direttore di band, collaboratore e artista discografico. È stato proclamato "il pianista più innovativo nel jazz degli ultimi dieci anni" da Vanity Fair, "un'elegante forza di invenzione musicale" da The L.A. Times e "una leggenda vivente" da The New Yorker.
Con oltre tre dozzine di album al suo attivo come leader o co-leader, Hersch riceve costantemente elogi da parte della critica e numerosi riconoscimenti internazionali per ogni nuovo attesissimo progetto. 14 volte candidato al Grammy, Hersch ha regolarmente vinto i premi più prestigiosi del jazz, tra cui Doris Duke Artist nel 2016, Jazz Pianist Of The Year dal Jazz Journalists Association nel 2018, e il Prix Honorem de Jazz da L'Acádemie Charles Cros nel 2017 e nel 2018, il suo storico trio con con John Hébert edEric McPherson, è stato votato il # 2 Jazz Group nel sondaggio DownBeat Critics.
Oltre alle memorabili esibizioni in trio, nonché le sue collaborazioni con musicisti del calibro di Anat Cohen, Bill Frisell, Esperanza Spalding, Julian Lage e Miguel Zenon; e cantanti Kurt Elling, Kate McGarry e Renée Fleming Fred hersch, tuttavia, raggiunge la massima capacità espressiva ed emozionale durante le sue esibizioni soliste mozzafiato. JazzTimes ha acclamato il suo modo di suonare non accompagnato come "una forma d'arte completa, autosufficiente, univocamente pura", mentre All About Jazz ha osservato che "quando si parla di arte del piano solo in jazz, ci sono due classi di artisti: Fred Hersch e tutti gli altri."
Nel 2006, Hersch è diventato il primo artista nei 75 anni di storia del leggendario Village Vanguard di New York a suonare per una settimana come pianista solista. Memorabili sono le sue registrazioni in solo “Alone at the Vanguard” del 2011 e “Open Book del Palmetto” entrambe nominate al Grammy Awards.
Nel 2017 viene pubblicato il suo celebre libro di memorie, “Good Things Happen Slowly” (Crown Archetype Books / Random House). Il libro rivela in modo avvincente la storia della sua vita in musica insieme a un coraggioso ed esplicito racconto delle sue lotte e trionfi come primo musicista jazz apertamente gay e sieropositivo. È apparso sul Sunday New York Timesand su "Fresh Air" della NPR, nominato uno dei “Five Best Memoirs” del 2017 dal Washington Post e dal New York Times e nel 2018 è stato acclamato come " Book Jazz of the Year" dalla Jazz Journalists Association. La sua storia è stata raccontata anche attraverso il bellissimo documentario “The Ballad of Fred Hersch”, presentato in anteprima al prestigioso Full Frame Film Festival nel marzo 2016 e che verrà proiettato, per la prima volta in Italia, durante il nostro Festival.
Ingresso doppio concerto
Intero euro 20,00
Ridotto euro 15,00
(per Tesserati Jazzontheroad, studenti del Conservatorio, Under30 e Over65)
Abbonamenti per otto concerti
Intero euro 60,00
Ridotto euro 40,00
(per Tesserati Jazzontheroad, studenti del Conservatorio, Under30 e Over65)
Con liveticket i possessori del BONUS CULTURA, possono acquistare i biglietti scegliendo la tariffa riservata 18app e Carta Docente