A Otranto, nel 1480, Michele, un giovane pescatore, difende la sua terra dall’oltraggio, difende la sua casa, la sua sposa, in attesa di un figlio aspettato mille giorni. È il suo desiderio di diventare padre che lo spinge alla fuga, lui, tra gli altri destinati a morte certa, scappa, in un giorno che diviene notte. “Sangue nostro” dunque è storia di guerra, sangue e fede, ma è anche una storia d’amore, è un lampo di speranza dentro il non senso della battaglia, è morte certa e nascita.