IL BACIO di Ger Thijs è un testo straordinariamente e profondamente intriso di umanità; è la storia di un incontro tra un uomo e una donna; una panchina, un bosco, dei sentieri, due vite segnate dall’infelicità, forse dalla paura ma che, in una sorta di magica “terra di mezzo”, arrivano a sfiorarsi, a toccarsi. Una donna che va alla ricerca del suo destino, un uomo che fa i conti con i suoi fallimenti e con la sua storia. La magia e i misteri di sentieri e di un bosco fa da sfondo all’incontro tra i due, la magia del mondo che li circonda ed una strana quiete che talvolta guadagna il suo “spazio” accompagnano l’avvicinarsi di queste due anime; dalla diffidenza iniziale, alle prime confidenze ad una complicità a tratti quasi struggente e intrisa di emozione, il tutto raccontato con una leggerezza di tocco, con una grazia che accompagna l’indagine psicologica dei personaggi e della nascita di un sentimento forse d’amore e ogni sfumatura, ogni battuta, diventa emozione condivisa, “batticuore” per tutti noi. In un paesaggio che evoca talvolta le stazioni di una Via Crucis dell’anima, tra i due
nasce un sentimento magico, dove hanno spazio la leggerezza e il candore, il fraintendimento talvolta ma subito dopo la dolcezza e la tenerezza, la fragilità di due anime che fanno i conti con la propria vita e tutto sfocia in un sentimento struggente condiviso; l’amore è dietro l’angolo e i fantasmi e le paure a tratti si dileguano, per lasciare spazio ad un sogno vissuto in un atmosfera magica a tratti apparentemente irreale, i personaggi allora si “distraggono” dalle questioni gravi o angosciose che avvolgono le loro esistenze e la vita ha il sopravvento, i sentimenti, le emozioni a tratti sembrano avere la meglio su tutto, in un bosco, dai mille significati, che avvolge i nostri protagonisti. Nel testo e nello spettacolo si passano in rassegna tutti i colori che può avere un incontro, tutte le sfumature che può raccontare un dialogo tra uomo e donna, tutto è raccontato e indagato con leggerezza di tocco e ironia e soprattutto grande amore per i personaggi e per le loro storie di infelicità e speranze, bisogno d’amore e di futuro. Il loro rapporto cambia, si modifica, prende una forma, a piccoli passi, battuta dopo battuta, sentimento dopo sentimento; l’arma dell’autore è quella del cesello nell’andare fino in fondo a questo straordinario incontro di anime e la sua capacità è quella del pittore nel raccontarci il cuore dei personaggi e ogni piccola sfumatura della grande magia dell’incontrarsi e forse dell’ amarsi. IL BACIO è un testo in cui il “non detto” ha la stessa forza della confessione più smaccata; si va nel profondo ma lo si fa con l’arma del piccolo dettaglio, della battuta che sottende, della battuta che nasconde, per poi arrivare ed assistere allo svelamento lento, ma inesorabile della verità dei sentimenti. IL BACIO è la storia di un viaggio interiore in cui sono importanti distanze e vicinanze, è un grande viaggio fatto di stazioni e di distanze e fondamentali nella scrittura e nel testo sono i momenti di passaggio e le “distanze” sono di vario genere, la distanza dallo studio del medico, la distanza tra marito e moglie, e, naturalmente, la distanza tra un uomo solo e una donna, su una panchina; paura e diffidenza, complicità, amore, speranza, in un viaggio di anime che arriva al cuore dello spettatore. IL BACIO ha la capacita di raccontare prima un incontro e poi un rapporto “ insolito”, tenero e struggente ed ha la capacita di farlo raggiungendo il difficile risultato di raccontare “l’universalità” di due condizioni esistenziali , in cui finiremo forse per identificarci tutti. Si tratta di una magica, meravigliosa esplorazione del cuore umano.
A fronte di un sfondo di sapore autunnale di colorate foglie cadute e alberi dall’aspetto misterioso e suggestivo IL BACIO diventa un “passo a due” di vulnerabilità, tra due anime solitarie alla ricerca di risposte e di senso, se non addirittura di felicità. In questa danza di desiderio, in cui i due a turno esplorano l’anima dell'altro arriveremo, complici ed incantati ad un sorprendente finale.
Il rapporto tra i due nascerà e vivrà tra mille sfumature di amarezza e triste realtà, ma anche di gentilezza, tenerezza e apertura alla possibilità di incanto e meraviglia, di speranza e amore.
Intrigante e coinvolgente, IL BACIO mostra le possibilità di amore e di comprensione che possono nascere, che possono esserci, se si ha la capacità di cogliere, di osservare i segni che ci si presentano davanti nel lungo e misterioso percorso della vita. Un uomo e una donna, un bosco, una panchina; una conversazione fatta di piccole bugie e verità sorprendenti, il mistero di un incontro, il mistero di un sentimento che nasce, il mistero della vita .
C'è una straordinaria magia in questi boschi, dove l’ incontro casuale si svolge. L’ uomo e la donna si incontrano più volte, e trovano nuove “verità nascoste” che permettono a ciascuno di loro di scavare un po’ più da vicino nella vita dall'altro. È un testo davvero straordinario che cattura l'immaginazione in modo inaspettato, in questo testo l’anima diventa paesaggio e luogo magico dove ha luogo tutto.
Nel testo di Ger Thijs colpisce inoltre come gli argomenti più seri vengano trattati con dolcezza, affrontati con delicatezza straordinaria e talvolta addirittura con umorismo.
Nel procedere della storia ci si chiede continuamente quale direzione, quale percorso prenderanno i personaggi e la storia; e questa è la bellezza di questo testo, ad ogni passaggio si insinua qualcosa in più e soprattutto “qualcosa d'altro”, i sogni, le possibilità, i percorsi che scegliamo per definire il nostro futuro, ci “definiscono” come esseri umani e qui, nel testo, i nostri protagonisti riescono a catturare e a raccontarci perfettamente l'incertezza che accompagna i pensieri, le fantasie, i bisogni, le paure e le speranze che tutti noi possediamo.
La regia intende restituire al testo la straordinaria capacità d'indagare l'animo umano e le tortuose relazioni che abbiamo con noi stessi e poi con gli altri; speranze, sogni, fantasie, bisogni, ansie, paure, malesseri, malinconie, dolori, solitudini si confondono in una danza tenera e struggente che ci trascina nell'intimo e nel privato di un rapporto appena nato, di un incontro, di un amore forse. Scene e musiche, daranno un apporto fondamentale a questo viaggio nel mondo dei rapporti tra uomini e donne, nell'inconscio, nella psiche, di cui sono proiezioni.
Francesco Branchetti